Mutui Barclays. "Bisogna aprire un tavolo al Mef"
E' la richiesta dei risparmiatori durante l'audizione alla Camera
di Vitagliano D'Angerio
Un tavolo di concertazione al Ministero dell'Economia e Finanze (MEF). E' stata la richiesta dei rappresentanti di Tuconfin, l'associazione a tutela dei consumatori finanziari e in particolare delle 10mila famiglie italiane che hanno sottoscritto i mutui Barclays indicizzati al franco svizzero. La richiesta è stata avanzata ai componenti della commissione parlamentare di vigilanza delle banche presieduta da Carla Ruocco. Obiettivo del tavolo di concertazione, a cui dovrebbero partecipare le principali associazioni dei consumatori e quelle che rappresentano le banche, è "individuare in tempi brevi, definiti e certi, soluzioni comuni per tutti i mutuatari coinvolti nei mutui indicizzati al franco svizzero o denominati in valuta estera, garantendo uniformità e parità di trattamento".
La Storia
Risalgono al 1993 i primi mutui agganciati al franco svizzero. Il problema però è scoppiato quando alcuni clienti della banca inglese Barclays hanno deciso di estinguere in via anticipata questi mutui scoprendo, a sorpresa, di dover rimborsare cifre ben più alte di quelle preventivate. Il primo articolo che ha messo in luce la vicenda è stato pubblicato proprio su Plus24 l'11 agosto del 2012. Da allora ci sono state molte vertenze che martedì scorso sono addirittura approdate in Parlamento.
Centomila euro a famiglia
"A titolo esplicativo e facendo un calcolo medio al ribasso sui contratti di mutuo erogati, ogni famiglia paga indicativamente 100mila euro in più, oltre agli oneri già pagati normalmente dal mutuo": è quanto ha dichiarato ieri in commissione vigilanza Franca Berno, presidente di Tuconfin che assieme alla sua vice Sheila Meneghetti e all'Avvocato Alberto Tedoldi, da anni, portano avanti la battaglia.
I 300 tentativi con l'arbitro
Sono stati ben 300 i ricorsi all'arbitro bancario e finanziario (ABF) che ha dato più volte ragione ai mutuatari. L'Abf però ha le armi spuntate: "Le pronunce sono rimaste lettera morta - si legge nella relazione presentata da Tuconfin in commissione -, perchè le sanzioni che l'Abf può irrogare non sono vincolanti e Barclays non ha mai avuto interesse alcuno ad adempiervi, a maggior ragione essendo uscita ormai da tempo dal territorio italiano, dove ha chiuso tutte le filiali. In ogni caso l'inadempimento è sanzionato con cifre irrisorie (200 euro)".
Antitrust e Cassazione
Le vertenze giudiziarie davanti ai tribunali italiani hanno registrato vittorie e sconfitte. Ma è stato l'Agcm (Antitrust) a dare per primo ragione su tutta la linea ai clienti Barclays: il 09 luglio 2018, l'authority sottolinea che "al momento della sottoscrizione del contratto il consumatore non viene reso edotto in merito ai rischi di interesse e di cambio". La Cassazione, giudicando sulla vicenda di due mutuatari Barclays, a fine agosto ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Milano spiegando che "in tema di contratti conclusi fra professionista e consumatore, le clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile possono essere qualificate vessatorie o abusive e pertanto affette da nullità, se determinano a carico del consumatore un significato squilibrio dei diritti e degli obblighi derivati dal contratto".
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