"Le clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile sono qualificate come vessatorie e pertanto annullabili se determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto. Con questa motivazione la Cassazione assesta un colpo al colosso inglese Barclays che tra il 2006 e il 2011 ha consigliato a oltre 10 mila famiglie di stipulare un mutuo in euro indicizzato al franco svizzero assicurando tassi più bassi grazie al fatto che il Libor (il tasso d’interesse di mercato a cui le banche si scambiano prestiti in franchi svizzeri) era allora più basso dell’Euribor (l’indice dell’Ue dei mutui variabili), almeno fino a quando il franco non si è apprezzato sull’euro. Con un dettaglio mai spiegato: la rivalutazione del capitale residuo in franchi svizzeri. Clausola che dopo il 2015, quando le famiglie hanno iniziato a surrogare il mutuo, hanno amaramente scoperto: la rivalutazione ha subito aumenti tali da rendere quasi impossibile la vendita della casa stessa. Ora la Cassazione, come già peraltro ribadito da diversi Tribunali che hanno condannato la banca, ha accolto il ricorso prsentato dall’associazione Tuconfin ribadendo la non correttezza e la vessatorietà delle clausole." di Patrizia De Rubertis