Vanigli vittima della banca Barclays: la lotta dell'ex calciatore e di altre 10mila famiglie contro un mutuo in euro indicizzato al franco svizzero che crea molti problemi
Vanigli vittima della banca Barclays: da diverso tempo si conosce una realtà che avrebbe messo in ginocchio circa 10mila famiglie, tra queste anche quella del vice tecnico della Ternana calcio nonché ex calciatore professionista di A e B Richiard Vanigli.
Un passato tra i campi di calcio di serie A e serie B, una vita spesa a correre dietro un pallone per passione e per l’amore che ha nutrito sin da giovane per il gioco del calcio, dalle giovanili del Forlì e del Milan fino, dalla terza serie alla serie B fino alla conquista della seriea A con Livorno prima e con Empoli poi.
In molti hanno un buon ricordo di lui soprattuto a Livorno dove indossò anche la fascia da capitano. Sempre in toscana all’Empoli, poi nelle tre stagioni giocate in massima serie si comportò sempre da esemplare professionista, umile mai una parola fuori posto anche quando in seguito ad un suo sfortunato intervento su Francesco Totti, il capitano giallorosso si ruppe perone e legamenti al piede destro.
Richiard Vanigli, oggi fa parte dello staff tecnico della Ternana calcio e lavora come secondo al fianco dell’amico di sempre Cristiano Lucarelli. E’ impegnato a portare le Fere, unitamete ai suoi collaboratori, laddove meriterebbero di stare, nei piani alti della classifica del campionato cadetto, anche se in questo un po si nasconde: – “Noi dobbiamo pensare a raggiunere per prima cosa l’obiettivo salvezza”.
Vanigli vittima Banca Barclays: la nostra “esclusiva chiacchierata” con il tecnico romagnolo
Ma oggi sta portando avanti una battaglia personale che parte da lontano: 20 anni fa ha acquistato una casa contraendo un mutuo come la maggior parte delle famiglie fanno. Lui l’ha contratto alla BanK Barclays, scoprendo un mutuo in valuta travestito da mutuo in euro ovvero un mutuo in euro indicizzato al franco svizzero.
Come lui anche altre 10mila famiglie avrebbero subito la stessa situazione e a dimostrazione della sua bontà e della sua umiltà appena prima che la nostra chiacchierata prendesse forma ha precisato:
“Come ben sai a Terni hanno saputo della mia situazione, ma a me non interessa che qui o altrove conoscano la mia situazione, a me interessa che tutti sappiano che in questi giorni a Roma ci sono state delle manifestazioni, che si sta aspettando la sentenza del Tar, oppure la prima sentenza, la prima ci ha gia dato ragione, avrei voluto sensibilizzare la situazione e non la Vicenda Vanigli con la Barclays.”
L’attuale tecnico poi per qualche minuto ha raccontato in che modo ha vissuto il vedersi arrivare delle rate sempre più alte:
“Ogni sei mesi arrivavano dei conguagli che invece di essere all’attivo erano al passivo, la rata era sempre più maggiorata, sembrava cadere in un tunnel senza uscita, oltre a questo anche tanti altri aspetti su cui il tribunale in prima istanza ci ha dato ragione, per esempio sulle clausole vessatorie, ma la burocrazia in Italia va a rilento e ce ne vuole prima che si definisca il tutto, c’è sempre una parte di te che sapendo di avere ragione comunque vive nell’incertezza fino a che non vede la fine.”
Non solo, ci parla anche dei problemi che si riscontrano quando si è intenti a fare una surroga e ci fa un esempio:
“Io se ho un residuo di un tot, la Barclays mi dice, quello è il tot ma devi pagare anche l’incremento dato dall’indicizzazione che può essere nell’ordine di 30,40,50mila euro in più. Le banche presso le quali vuoi traferirti ti dicono: – ma come la cifra finale è questa, facciamo la surroga su questa! Ed invece la Barclay ti dice che non è così, e ti trovi ad avere anche dei problemi di natura tecnica dovuta alla criticità che presenta il mutuo acceso con Barclays.”
Prima di salutarci, proprio perché a lui che si parli o meno del suo personalisimo fatto non importa più di tanto, ci ha gentilmente indirizzato ad una donna che dal 2011 si sta battendo per lui e per le 10mila famiglie vittime di un mutuo che con gli anni avrebbe assunto i connotati di un contratto ingannevole.
Franca Berno, questo è il nome della donna coraggio che ha avuto la forza di mettere su insieme ad una collega un associazione a tutela dei consumatori, la TuConFin.
TuConfin e Banca Barclays
Per capire cosa effettivamente è capitato a Richard Vanigli e altre decine di migliaia di famiglie abbiamo chiesto al presidente della TuConFin Franca Berno, che tipo di mutuo avrebbe piazzato nel mercato la Barclay per creare così tanti problemi ai contraenti:
“Un mutuo ipotecario prima casa che presenta un inghippo, una doppia alea che di fatto non ti fa mai scendere il capitale residuo, quindi viene sempre ricalcolato in un certo sistema che purtroppo nel contratto di mutuo è molto difficile da capire. Ci son voluti dieci anni e fior di periti, di CTU e CTP per spiegare com’è quel meccanismo, quindi l’antritrust nel 2018 ha emesso una decisione molto importante per noi mututatari nella quale ha stabilito che presenta vari clausole vessatorie”.
TuConFin: perché è nata?
Dunque la TuConFin, nata per mano di una donna che ha vissuto in prima persona quanto oggi Vanigli e altre famiglie stanno vivendo: nel 2007 Franca Berno aveva richiesto un mutuo di 80mila che poi avrebbe chiuso nel 2011. Il residuo, dichiarato nelle informative che arrivavano ammontava a 73mila euro, ma a fronte della rivalutazione per estinguerlo si è ritrovata a pagare alla Barclays 30mila euro in più, ovvero 103mila euro. Avvisata per mezzo mail solo due giorni prima dall’atto di vendita della sua casa.
Da allora, lei e Sheila Meneghetti (anche lei vittima del mutuo indicizzato al franco svizzero) per evitare che altre persone vivessero la stessa loro situazione e magari si ritrovassero anche peggio di loro, hanno iniziato una battaglia che ha portato ad aiutare centinaia di persone e i risultati sono tardati ad arrivare, come ci riferisce il presidente dell’Associazione a tutela dei consumatori:
“Con i primi gruppi, che abbiamo portanto dal primo grado, in appello e poi in cassazione, siamo i primi ad esserci arrivati non c’è nessuno che è arrivato in cassazione con questa particolarità di mutuo, la cassazione nel nostro primo caso pilota, nel 2021 ha emesso, la sua prima sentenza a nostro favore.
La Corte di Cassazione ha cassato la propria decisione alla corte di Appello di Milano che però non si è ancora pronunciata. Siamo arrivati di nuovo in Cassazione, questo è il motivo per il quale il 23 marzo siamo tornati a manifestare davanti alla Cassazione.
Il 22 invece ci samo ritrovati di fronte al Tar del Lazio, perché la Barclay si è resa conto che creare un precedente come quello del 2021, possa essere molto pericoloso per loro ed ha fatto ricorso alla decisione dell’antitrust. Noi dal canto nostro ci siamo opposti, abbiamo fatto un contro ricorso sia come associazione Codici a livello Nazionale, Noi e ovviamente l’Antitrust che si è costituita anche lei e Mercoledì mattina c’è stata l’udienza. Adesso siamo in attesa“
TuConFin: comunicato dell’associazione
Di seguito il comunicato stampa diramato dall’associazione TuConFin:
“Dopo anni di attesa, si sono svolte due importanti udienze il cui esito si spera andrà a consolidare la giurisprudenza a favore dei mutuatari che hanno sottoscritto i mutui Barclays Ireland Plc (ex Woolwich bank) in euro indicizzati al chf.
La prima udienza del 22 marzo si e’ tenuta presso il TAR in conseguenza del controricorso presentato della Banca vs il provvedimento CV159 – n. 27214 del 2018 dell’autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM). Lo scopo della banca e’ quello di rendere nullo il provvedimento che dava ragione al consumatore in merito al difetto di chiarezza delle clausole del contratto, il quale ha, inoltre, permesso il primo risultato concreto e favorevole anche in corte di cassazione. Infatti con la sentenza n. 23655/2021, la suprema corte ha affermato che tale provvedimento e’ prova privilegiata nel giudizio civile tra mutuatari e banca con la possibilità del mutuatario di ottenere la nullità delle clausole.
La seconda udienza del 23 marzo, relativa al secondo caso di mutuatari arrivati allo “step” finale della giurisprudenza, si è’ svolta a porte chiuse in camera di consiglio presso la Corte di Cassazione. In questo caso, la speranza dei consumatori, e’ quella di vedere un ulteriore esito favorevole che vada ad eguagliare se non migliorare l’esito del caso “pilota”, la famosa sentenza n.23655/2021, andando così a creare una solida giurisprudenza a favore del consumatore.”
TuConFin, la manifestazione a Roma del 22 e del 23 Marzo
Nelle giornate del 22 e del 23 Marzo sotto le sedi del tribunale, numerose famiglie si sono riunite per dare vita a una manifestazione pacifica. La loro presenza anche in rappresentazione delle 10mila famiglie.
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