IlSole24Ore – PLUS: Risparmio tradito_I mutui in franchi svizzeri arrivano nelle aule parlamentari

Mutui Barclays. "Bisogna aprire un tavolo al Mef"

E' la richiesta dei risparmiatori durante l'audizione alla Camera

di Vitagliano D'Angerio

Un tavolo di concertazione al Ministero dell'Economia e Finanze (MEF). E' stata la richiesta dei rappresentanti di Tuconfin, l'associazione a tutela dei consumatori finanziari e in particolare delle 10mila famiglie italiane che hanno sottoscritto i mutui Barclays indicizzati al franco svizzero.  La richiesta è stata avanzata ai componenti della commissione parlamentare di vigilanza delle banche presieduta da Carla Ruocco. Obiettivo del tavolo di concertazione, a cui dovrebbero partecipare le principali associazioni dei consumatori e quelle che rappresentano le banche, è "individuare in tempi brevi, definiti e certi, soluzioni comuni per tutti i mutuatari  coinvolti nei mutui indicizzati al franco svizzero o denominati in valuta estera, garantendo uniformità e parità di trattamento".

La Storia

Risalgono al 1993 i primi mutui agganciati al franco svizzero. Il problema però è scoppiato quando alcuni clienti della banca inglese Barclays hanno deciso di estinguere in via anticipata questi mutui scoprendo, a sorpresa, di dover rimborsare cifre ben più alte di quelle preventivate. Il primo articolo che ha messo in luce la vicenda è stato pubblicato proprio su Plus24 l'11 agosto del 2012. Da allora ci sono state molte vertenze che martedì scorso sono addirittura approdate in Parlamento.

Centomila euro a famiglia

"A titolo esplicativo e facendo un calcolo medio al ribasso sui contratti di mutuo erogati, ogni famiglia paga indicativamente 100mila euro in più, oltre agli oneri già pagati normalmente dal mutuo": è quanto ha dichiarato ieri in commissione vigilanza Franca Berno, presidente di Tuconfin che assieme alla sua vice Sheila Meneghetti e all'Avvocato Alberto Tedoldi, da anni, portano avanti la battaglia.

I 300 tentativi con l'arbitro

Sono stati ben 300 i ricorsi all'arbitro bancario e finanziario (ABF) che ha dato più volte ragione ai mutuatari. L'Abf però ha le armi spuntate: "Le pronunce sono rimaste lettera morta - si legge nella relazione presentata da Tuconfin in commissione -, perchè le sanzioni che l'Abf può irrogare non sono vincolanti e Barclays non ha mai avuto interesse alcuno ad adempiervi, a maggior ragione essendo uscita ormai da tempo dal territorio italiano, dove ha chiuso tutte le filiali. In ogni caso l'inadempimento è sanzionato con cifre irrisorie (200 euro)".

Antitrust e Cassazione 

Le vertenze giudiziarie davanti ai tribunali italiani hanno registrato vittorie e sconfitte. Ma è stato l'Agcm (Antitrust) a dare per primo ragione su tutta la linea ai clienti Barclays: il 09 luglio 2018, l'authority sottolinea che "al momento della sottoscrizione del contratto il consumatore non viene reso edotto in merito ai rischi di interesse e di cambio". La Cassazione, giudicando sulla vicenda di due mutuatari Barclays, a fine agosto ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Milano spiegando che "in tema di contratti conclusi fra professionista e consumatore, le clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile possono essere qualificate vessatorie o abusive e pertanto affette da nullità, se determinano a carico del consumatore un significato squilibrio dei diritti e degli obblighi derivati dal contratto".

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La Repubblica.it: Consumatori beffati dai mutui in franchi svizzeri: il caso dei maxi-rincari di Barclays sbarca in Parlamento

Consumatori beffati dai mutui in franchi svizzeri: il caso dei maxi-rincari di Barclays sbarca in Parlamento

Fino al 2009 più di 10mila persone hanno scelto il prodotto della banca inglese Barclays e si sono trovati a pagare decine di migliaia di euro in più rispetto alle aspettative. Ora la Commissione parlamentare delle banche si occupa della questione

Sembrava un mutuo sulla prima casa come tanti. Anzi, a sentire i sottoscrittori, in Italia veniva venduto come "senza rischi, vantaggioso e soggetto a un minor tasso di interesse". Ma aveva una particolarità non di immediata comprensione: era indicizzato al franco svizzero. Scelto da più di 10mila persone, ha fatto sì che molti si siano trovati a pagare decine di migliaia di euro in più rispetto alle aspettative. Franca Berno, presidente dell'associazione Tutela consumatori finanziari (Tuconfin), durante l'audizione davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, ha raccontato la vicenda del prodotto venduto dalla banca inglese Barclays fino al 2009.

L'audizione

"Con la commissione abbiamo deciso di approfondire il tema perché si tratta dei risparmi di una vita di moltissime famiglie. Che sono rimaste soffocate dal debito contratto e imprigionate in un meccanismo finanziario di fatto inestinguibile e dal quale non riescono più a uscire", ha precisato Berno. Secondo quanto emerso in commissione, è stata la scarsa trasparenza e la poca chiarezza del contratto a far indebitare i contraenti che si trovano oggi a pagare rate maggiorate anche del 50%.Carla Ruocco, presidente della commissione parlamentare, ha evidenziato che "a titolo esplicativo, la dottoressa Berno ha sottolineato che ogni famiglia paga indicativamente 100mila euro in più, oltre agli oneri già previsti dal mutuo". Coloro che hanno sottoscritto i mutui Barclays, si trovano quindi in grande difficoltà ed aspettano una risposta rapida e concreta. "La commissione banche è decisa a lavorare per supportare i cittadini in questa complessa vicenda. I risparmi degli italiani sono sacri, siamo decisi per questo a indagare con estrema attenzione su quanto accaduto", ha aggiunto la Ruocco.

Il meccanismo del mutuo

Il mutuo veniva pubblicizzato in euro, ma era indicizzato al Libor e al cambio franco svizzero - euro. Il meccanismo risultava così complesso che, per comprenderlo, è stato necessario "sentire analisti finanziari", ha raccontato l'avvocato Alberto Tedoldi, legale di fiducia dell'associazione Tuconfin, durante l'audizione. Dal1993 la banca Woolwich per tredici anni aveva venduto più di 6mila mutui e poi la Barclays, che ha acquisito l'altro istituto bancario inglese, ne ha fatti sottoscrivere altri 3 mila, grazie a una massiccia campagna pubblicitaria. Il prodotto veniva venduto quando il tasso di cambio era ai massimi storici e con una soglia di sicurezza fissata a 1,2. Limite che poi è saltato nel 2015 facendo schizzare il valore del franco svizzero e anche l'ammontare delle rate da pagare. Scoperta che avveniva in caso di surroga o estinzione del mutuo. Con la banca che arrivava a chiedere la rivalutazione monetaria. La stessa Berno ha ricordato che lei ha dovuto pagare 28mila euro in più rispetto agli 80mila richiesti. E precisa che il prodotto finanziario non è "mai stato qualificato come mutuo in valuta estera" e che "i tassi di cambio erano perfino superiori a quello storico: anche se il muto fosse stato estinto il giorno stesso della sottoscrizione ci sarebbe stata una perdita".

Sembrava un mutuo sulla prima casa come tanti. Anzi, a sentire i sottoscrittori, in Italia veniva venduto come "senza rischi, vantaggioso e soggetto a un minor tasso di interesse". Ma aveva una particolarità non di immediata comprensione: era indicizzato al franco svizzero. Scelto da più di 10mila persone, ha fatto sì che molti si siano trovati a pagare decine di migliaia di euro in più rispetto alle aspettative. Franca Berno, presidente dell'associazione Tutela consumatori finanziari (Tuconfin), durante l'audizione davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, ha raccontato la vicenda del prodotto venduto dalla banca inglese Barclays fino al 2009.

L'audizione

"Con la commissione abbiamo deciso di approfondire il tema perché si tratta dei risparmi di una vita di moltissime famiglie. Che sono rimaste soffocate dal debito contratto e imprigionate in un meccanismo finanziario di fatto inestinguibile e dal quale non riescono più a uscire", ha precisato Berno. Secondo quanto emerso in commissione, è stata la scarsa trasparenza e la poca chiarezza del contratto a far indebitare i contraenti che si trovano oggi a pagare rate maggiorate anche del 50%.Carla Ruocco, presidente della commissione parlamentare, ha evidenziato che "a titolo esplicativo, la dottoressa Berno ha sottolineato che ogni famiglia paga indicativamente 100mila euro in più, oltre agli oneri già previsti dal mutuo". Coloro che hanno sottoscritto i mutui Barclays, si trovano quindi in grande difficoltà ed aspettano una risposta rapida e concreta. "La commissione banche è decisa a lavorare per supportare i cittadini in questa complessa vicenda. I risparmi degli italiani sono sacri, siamo decisi per questo a indagare con estrema attenzione su quanto accaduto", ha aggiunto la Ruocco.

Il meccanismo del mutuo

Il mutuo veniva pubblicizzato in euro, ma era indicizzato al Libor e al cambio franco svizzero - euro. Il meccanismo risultava così complesso che, per comprenderlo, è stato necessario "sentire analisti finanziari", ha raccontato l'avvocato Alberto Tedoldi, legale di fiducia dell'associazione Tuconfin, durante l'audizione. Dal1993 la banca Woolwich per tredici anni aveva venduto più di 6mila mutui e poi la Barclays, che ha acquisito l'altro istituto bancario inglese, ne ha fatti sottoscrivere altri 3 mila, grazie a una massiccia campagna pubblicitaria. Il prodotto veniva venduto quando il tasso di cambio era ai massimi storici e con una soglia di sicurezza fissata a 1,2. Limite che poi è saltato nel 2015 facendo schizzare il valore del franco svizzero e anche l'ammontare delle rate da pagare. Scoperta che avveniva in caso di surroga o estinzione del mutuo. Con la banca che arrivava a chiedere la rivalutazione monetaria. La stessa Berno ha ricordato che lei ha dovuto pagare 28mila euro in più rispetto agli 80mila richiesti. E precisa che il prodotto finanziario non è "mai stato qualificato come mutuo in valuta estera" e che "i tassi di cambio erano perfino superiori a quello storico: anche se il muto fosse stato estinto il giorno stesso della sottoscrizione ci sarebbe stata una perdita".

I ricorsi

I sottoscrittori che non riuscivano più a pagare si sono visti espropriare la prima casa e venire segnalati alle centrali rischi come cattivi pagatori. Da qui i ricorsi. "Ce ne sono stati molti, tutti a favore dei consumatori. A partire da quelli davanti all'Arbitro bancario finanziario (Abf)", racconta Berno durante l'audizione. Ma le decisioni dell'ente non sono vincolanti e sono state disattese dalla Barclays. Il 31 agosto 2021 si è pronunciata anche la Cassazione, dichiarando nulle le clausole perché non chiare e rinviando il processo in appello. L'avvocato Tedoldi ha sottolineato che "la banca ha fatto transazioni per evitare precedenti negativi". L'istituto bancario, finora, ha preferito fare accordi individuali con i sottoscrittori.

Clicca qui per leggere l'articolo dal sito.

Consumatori beffati dai mutui in franchi svizzeri: il caso dei maxi-rincari di Barclays sbarca in Parlamento - la Repubblica

Leggi anche:

Mutui in franchi svizzeri, Barclays condannata a pagare oltre 85mila euro

Mutui in franchi svizzeri, associazione di vittime vince in Spagna contro Barclays  

ON. RUOCCO: LA COMMISSIONE BANCHE FA CHIAREZZA SUI MUTUI BARCLAYS (IN EURO INDICIZZATI AL CHF)

Questa mattina ho ricevuto, ed audito, in Commissione banche, la dottoressa Franca Berno, Presidente dell’Associazione TuConFin, con la quale abbiamo affrontato il tema dei mutui Barclays, venduti in Italia come mutui senza rischi ed anzi vantaggiosi e soggetti ad un minor tasso di interesse.
La questione dei mutui Barclays è molto scabrosa, i dati ci parlano di quasi diecimila famiglie rimaste letteralmente soffocate dal debito contratto e imprigionate in un meccanismo finanziario praticamente inestinguibile, dal quale non riescono più a uscire.
La dottoressa Berno ha sottolineato che ogni famiglia paga indicativamente 100mila euro in più, oltre agli oneri già previsti normalmente dal mutuo.
Coloro che hanno sottoscritto i mutui Barclays, si trovano quindi, in grande difficoltà ed aspettano una risposta rapida e concreta.
La Commissione banche è decisa a lavorare per supportare i cittadini in questa complessa vicenda. I risparmi degli italiani sono sacri, siamo decisi per questo ad indagare con estrema attenzione su quanto accaduto.

Sotto il post dell’On. Ruocco condividiamo e commentiamo con i nostri conteggi e la nostra storia... hanno capito il problema, ma un conto è sentire la storia di uno, un altro è quello di sentire la storia di tutti!! Non abbiate paura di scrivere... se stiamo zitti (o comunque si espongono sempre e solo i soliti) diamo l'idea che il problema sia di pochi, quando sappiamo bene che non è così! Dai che il nostro momento sta arrivando. Non sprecate il lavoro che abbiamo fatto sino ad oggi... Per favore... Grazie!

E se vi siete persi l'intervento cliccate qui sotto per rivederlo, mentre nella area riservata ai soci troverete sia la copia cartacea (completa) di quanto rilasciato alla Commisione e il relativo manuale sulla problematica legata a questo mutuo.

VI ASPETTIAMO!

Anche se avete un contenzioso con Barclays ma siete seguiti da un altro studio legale non abbiate paura a contattarci..  da diverso tempo stiamo raccogliendo le informazioni che fotografano la situazione contro la banca! Solo attraverso uno scambio di informazioni possiamo sempre avere il polso della situazione... se ci affidiamo sempre e solo a ciò che la banca deposita o comunica non potremo mai avere garanzia che questi siano completi e veritieri (se voi foste la banca ammettereste mai di avere centinaia di contenziosi aperti - chiusi - trattati o addirittura persi?... onestamente.. no!).

Uniti e vanti sempre!

 

12.10.21: Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Tuconfin c’è!

Quando si dice di non lasciar mai nulla al caso... Tuconfin è sempre pronta a far parlare del problema legato ai mutui in euro indicizzati al franco svizzero di Barclays (Ireland) Bank e questa volta lo fa con una audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

Finché questa storia non avrà un risvolto favorevole per il consumatore non smetteremo mai di urlare le nostre ragioni.

Uniti e avanti sempre!

Qui di seguito l'avviso pubblicato sulla pagina web della Camera dei Deputati e il link per seguire la diretta: https://webtv.camera.it/evento/19127

Audizione - ore 12:

Audizione di Franca Berno, Presidente dell'Associazione TuConFin, in merito alle attività poste in essere da Banca Barclays, con specifico riferimento alla commercializzazione e alla gestione di mutui indicizzati al franco svizzero.

11.09.2021 – Il Fatto Quotidiano: “Mutui capestro Barclays, il caso imbarazza “Lady Bankitalia”

11.09.2021 - Il Fatto Quotidiano

Mutui capestro Barclays, il caso imbarazza “Lady Bankitalia” di Nicola Borzi

"La Cassazione boccia i contratti difesi dalla vice-dg

Il nostro è l’ameno Paese dove il vicedirettore generale di Banca Italia, l’istituzione che vigila sulle banche, è una manager che ha disatteso per anni decine di decisioni contrarie alla sua banca emesse da un organismo della stessa Banca d’Italia. Lo attesta la vicenda dei mutui, in euro ma indicizzati al tasso svizzero Libor e […]"

Il fatto quotidiano: “Pronuncia cassazione – Mutui franchi svizzeri con le clausole capestro”

"Le clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile sono qualificate come vessatorie e pertanto annullabili se determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto. Con questa motivazione la Cassazione assesta un colpo al colosso inglese Barclays che tra il 2006 e il 2011 ha consigliato a oltre 10 mila famiglie di stipulare un mutuo in euro indicizzato al franco svizzero assicurando tassi più bassi grazie al fatto che il Libor (il tasso d’interesse di mercato a cui le banche si scambiano prestiti in franchi svizzeri) era allora più basso dell’Euribor (l’indice dell’Ue dei mutui variabili), almeno fino a quando il franco non si è apprezzato sull’euro. Con un dettaglio mai spiegato: la rivalutazione del capitale residuo in franchi svizzeri. Clausola che dopo il 2015, quando le famiglie hanno iniziato a surrogare il mutuo, hanno amaramente scoperto: la rivalutazione ha subito aumenti tali da rendere quasi impossibile la vendita della casa stessa. Ora la Cassazione, come già peraltro ribadito da diversi Tribunali che hanno condannato la banca, ha accolto il ricorso prsentato dall’associazione Tuconfin ribadendo la non correttezza e la vessatorietà delle clausole." di Patrizia De Rubertis

Lunedì 07 Settembre 2021, Tuconfin annuncia la vittoria a Canale Italia

Come ormai di consueto Lunedì 07 Settembre 2021 siamo nuovamente andati in onda diretta - in collegamento telefonico - su Canale Italia alle 7.20. Questa volta però le novità sono importati perché è stato annunciato l'esito favorevole (per i consumatori) della tanto attesa Sentenza di Cassazione!

Grazie a Vito Monaco che dedica sempre uno spazio per gli aggiornamenti sul caso dei mutui in euro indicizzati al CHF di Barclays (Ireland) Bank.

Per chi se lo fosse perso mettiamo qui l'audio relativo al nostro intervento:

Programma: NOTIZIE OGGI - dalle ore 6 alle ore 9

Conduce: Vito Monaco

Canale 83 del digitale terrestre e 913 su Sky.

https://www.facebook.com/CanaleItaliaUfficiale/

http://www.canaleitalia.it/

Potete intervenire con le vostre telefonate al 049/631111 .. Vi aspettiamo!

TuConFin c'è!

In collegamento telefonico alle 7.20:

Franca Berno, Presidente Tuconfin

Caso Barclays, Berno: «Risultato straordinario, ora a Roma»

Doppio articolo per Il Giornale di Vicenza:

«Una battaglia dura ed estenuante, ma il cui risultato ci conforta e conferma ciò che sosteniamo da anni, vale a dire che moltissimi consumatori sono stati danneggiati dai mutui indicizzati in franchi svizzeri, venduti come un prodotto senza rischi e anzi vantaggioso, perché legato al Libor anziché all’Euribor». Franca Berno analizza con calma la sentenza pubblicata il 31 agosto dalla Cassazione. Con l’amica Sheila Meneghetti da anni, alla guida di Tuconfin cui sono iscritti mille consumatori, ha ingaggiato un braccio di ferro legale per l’affermazione di quel principio di trasparenza che i giudici di legittimità hanno stabilito. Ecco perché le due donne sono comprensibilmente soddisfatte. Ora hanno pronta la missione in Parlamento, a fine settembre, per presentare «la nostra risoluzione che verrà presa in carico dall’onorevole Carla Ruocco, presidente della Commissione sulle banche. «La tenacia del team di Tuconfin - concludono - e degli avvocati Tedoldi e Parisi è riuscita a conseguire questo straordinario risultato nei confronti di un colosso multinazionale come Barclays».

di Ivano Tolettini

Mutui vessatori, vittoria in Cassazione per duemila famiglie vicentine

Uscita la  tanto attesa Sentenza di Cassazione non tardano ad arrivare le prime notizie sui giornali! Qui di seguito l'articolo sul Giornale di Vicenza:

Le clausole su un contratto di mutuo sottoscritto da decine di migliaia di risparmiatori in Italia, duemila dei quali nel Vicentino, sono definite «vessatorie o abusive» perché non chiare e comprensibili per la clientela.  La banca internazionale britannica Barclays perde in Cassazione. A vincere è una coppia di mutuatari che si appoggia all’associazione no profit Tuconfin, fondata dalla vicentina Franca Berno e di cui è vicepresidente la milanese Sheila Meneghetti.

Le due pasionarie del credito tradito sono al settimo cielo perché dopo anni di battaglia hanno colto nel segno, come del resto l’antitrust nel 2018 aveva stabilito, bocciando per difetto di trasparenza il mutuo in questione venduto tra il 2003 e il 2010. Ma la Corte d’Appello di Milano il 1° febbraio 2019 non era stata dello stesso avviso. Adesso la Cassazione fissa nuove regole.

Dunque, per i supremi giudici il contratto di mutuo erogato in apparenza in euro era in realtà legato all’andamento di un indice aleatorio. Esso era rappresentato dal tasso di cambio euro/franco svizzero, calcolato su un fondo fruttifero che lo faceva somigliare a un prodotto derivato. Perciò era giocoforza oscuro e incomprensibile per un cliente medio. Ma anche per uno preparato.

Di conseguenza la prima sezione della Suprema Corte, presieduta da Carlo De Chiara, ha annullato la sentenza della Corte d’Appello milanese che, ribaltando il verdetto dei giudici civili di Busto Arsizio, aveva dato ragione a Barclays. Adesso spetterà a un’altra sezione di secondo grado riformulare la sentenza in base ai criteri fissati dalla Cassazione in 31 pagine che fissano paletti importanti e piuttosto rigidi.

I giudici spiegano che «alla valutazione di non chiarezza e comprensibilità delle clausole del testo contrattuale emessa dal garante deve perciò essere attribuito un valore privilegiato nel giudizio civile tra il privato e il professionista relativo alle stesse clausole». «Tale valutazione - aggiungono i magistrati di legittimità - deve essere presuntivamente corretta nel giudizio civile, in difetto di una specifica confutazione da parte del giudice, tanto più necessaria dove - come in questa fattispecie di giudizio - il dissenso sulla chiarezza e comprensibilità attenga proprio al contenuto del testo documentale valutato dall’Agcom e non si fondi invece su elementi di fatto ulteriori attinenti allo specifico rapporto fra professionista e consumatore».

Insomma, la Cassazione rivaluta la sentenza dell’antitrust sbrigativamente bocciata dai giudici di merito, accogliendo due dei quattro motivi d’Appello formulati dagli avvocati Alberto Maria Tedoldi e Daniela Parisi.

Visto l’argomento la sentenza è molto tecnica, ma sono due i passaggi chiave in termini di diritto. «In tema di contratti conclusi fra professionista e consumatore - scrivono i massimi giudici - le clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile possono essere qualificate vessatorie o abusive e pertanto affette da nullità, se determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto».

Tradotto in soldoni, come raccontano Berno e Meneghetti, ci sono casi in cui il cliente che nel 2003 aveva sottoscritto un mutuo in vista dell’estinzione ha visto la rata di 1.272 euro decollare fino a 4.219 euro a causa del meccanismo perverso alimentato dal derivato che pompava l’aumento incontrollato. Oppure per un mutuo di 380 mila euro acceso nel 2008, dopo undici anni di regolare pagamento in caso di estinzione anticipata con un residuo di 305 mila euro si dovevano versare 374 mila euro. Un salasso cui la Cassazione ha detto stop. D’ora in poi in caso di contenzioso tra consumatore e banca il giudice dovrà valutare la chiarezza delle clausole che stabiliscono gli interessi e il rapporto di cambio accogliendo il ricorso del cliente.
Barclays ha sempre sostenuto che il contratto di «mutuo in euro indicizzato al franco svizzero» era chiaro e comprensibile. Ma dopo il 2010 lo ha ritirato dal mercato.

di Ivano Tolettini

Il Sole 24 Ore: Clausole vessatorie, conta la parola dell’Antitrust

Il Sole 24 Ore - Mercoledì 01 Settembre 2021 - n. 239 - Norme & Tributi

Cassazione

Il giudizio dell'Authority ha valore di presunzione legale sul piano civile

di Patrizia Maciocchi

La valutazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, sulla vessatorie o meno delle clausole dei contratti tra professionista e consumatore, ha il valore di una presunzione legale, anche se soggetta a prova contraria. Il giudice ordinario, chiamato ad occuparsi dello stesso regolamento alla base del contratto considerato non chiaro dal Garante, ha dunque il dovere di dare una motivazione rafforzata e di confutare in modo specifico le conclusioni raggiunte nell'atto amministrativo.

Un obbligo non rispettato nel caso esaminato dalla Cassazione (sentenza 23655) che induce i giudici di legittimità ad accogliere, sul punto, il ricorso dei clienti di una banca che lamentavano, con l'avvallo dell'Authority, la scarsa chiarezza delle clausole di un contratto di mutuo, in particolare rispetto al tasso di indicizzazione della valuta. La Corte d'Appello pur consapevole del provvedimento del Garante favorevole ai clienti, si era sentita libera di non tenerne conto limitandosi a dare una diversa valutazione. Per la Suprema corte è un errore.

La Cassazione ritiene, infatti, che vadano estesi alla materia delle clausole vessatorie o abusive gli stessi principi applicati nei procedimenti relativi al risarcimento danni in caso di illeciti anti concorrenziali. Giudizi civili ordinari nei quali gli accertamenti dell'Autorità godono di un'efficacia probatoria rafforzata.

Una conclusione raggiunta dando un peso alla funzione assegnata dal nostro ordinamento agli strumenti della pubblic enforcement. Tutela che opera su un piano autonomo e distinto rispetto al private enforcement, attraverso il quale può esser fatta valere la pretesa del risarcimento del danno su iniziativa personale di chi si sente vittima di intese restrittive.

Alla valutazione sulle clausole del Garante va dunque attribuito un valore privilegiato nel giudizio civile tra privato e professionista.

Anche se si tratta di una presunzione legale non espressamente prevista dalla legge.

 

Suprema Corte di cassazione, Tuconfin vince!

TUCONFIN OTTIENE LA PRIMA VITTORIA IN CASSAZIONE e DETERMINA UN PRECEDENTE IMPORTANTISSIMO PER I MUTUI BARCLAYS

E’ con immensa soddisfazione che Vi comunichiamo l’esito vittorioso del ricorso presentato avanti alla Suprema Corte di cassazione che, annullando un provvedimento negativo della Corte d’appello di Milano, ha finalmente dato corpo e sostanza alla nostre legittime doglianze sui mutui indicizzati al franco svizzero.

Si tratta di una vittoria che segna l’inizio di un nuovo corso, non solo per le parti direttamente coinvolte nel giudizio oggetto della predetta sentenza, ma per tutti i mutuatari Barclays, i cui contratti dovranno necessariamente essere riletti dai Giudici di merito (Tribunali e Corti d’appello) alla luce dei principi espressi dall’organo giurisdizionale supremo, che garantisce l’uniforme applicazione e interpretazione della legge ai sensi dell’art. 65 ord. giud., principi che qui di seguito riportiamo:

cit:”in tema di contratti conclusi fra professionisa e consumatore, le clausole redatte in modo non chiaro e comprensibile possono essere qualificate vessatorie o abusive e pertanto affette da nullità, se determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto e cio’ anche ove esse concernano la stessa determinazione dell’oggetto del contratto o l’adeguatezza del corrispettivo dei beni e dei servizi, se tali elementi non sono individuati in modo chiaro e comprensibile.”

cit:”in tema di contratti fra professionista e consumatore, allorchè si controverta in sede civile sulla chiarezza e comprensibilità delle clausole contrattuali, anche nella prospettiva dell’accertamento di un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto determino a carico del consumatore, opera una presunzione legale, suscettibile di prova contraria, non sancita espressamente dalla legge e scaturente dalla funzione sistematica assegnata agli strumenti di public enforcement, che genera un dovere di motivazione di specifica confutazione in capo al giudice ordinario adito ai sensi dell’art.37bis, comma 4, del Codice del consumo e chiamato ad occuparsi dello stesso regolamento contrattuale oggetto dal provvedimento amministrativo e giudicato non chiaro e comprensibile dall’autorità Garante per la concorrenza ed il mercato.”

cit:” infatti, se nel giudizio di rinvio le clausole contrattuali, in esito al rinnovato vaglio di chiarezza e comprensibilità e di validità,…… dovessero essere ritenute non solo non chiare e comprensibili ma anche ambigue, seppur non produttive di un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti, si porrebbe la necessità residuale di una loro interpretazione orientata a favore del consumatore non predisponente ai sensi dell’art.35 del Codice del Consumo, secondo il quale <<in caso di dubbio sul senso di una clausola, prevale l’interpretazione piu favorevole al consumatore>> e dell’art.1370 cod.civ.,secondo il quale << le clausole inserite nelle condizioni generali di contratto e in moduli o formulari predisposti da uno dei contraenti s’interpretano, nel dubbio, a favore dell’altro>>

 PQM

La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia la causa alla Corte di Appello

La Suprema Corte di cassazione emana, dunque, una sentenza destinata a costituire un fondamentale precedente per il contenzioso sui mutui Barclays indicizzati al franco svizzero, imponendo ai giudici di merito di vagliare la chiarezza delle clausole sulla determinazione degli interessi e dal rapporto di cambio come clausole da presumere non chiare e vessatorie in danno dei mutuatari.
Ovviamente di questa statuizione daremo il risalto in tutte le controversie in corso e in quelle che verranno avviate, come precedente che supera a vince sulle precedenti pronunce dei giudici di merito.

Piace sottolineare come la tenacia del team di Tuconfin e degli Avv.ti Prof. Alberto Tedoldi e Daniela Parisi sia riuscito a conseguire questo risultato straordinario nei confronti di un colosso multinazionale come Barclays, tra mille difficoltà e nonostante le posizioni negative di molti giudici di merito, che dovranno ora attenersi all’indirizzo della SupremaCorte.

Proseguiamo dunque uniti e fiduciosi nelle battaglie: Davide piegherà Golia, non si deve dubitarne.

Qui la Sentenza:

Sentenza 23655 del 31.08.2021

Ed ora in Parlamento a fine settembre per presentare la nostra RISOLUZIONE che verrà presa in carico dall’Onorevole Ruocco Carla Presidente della Commissione sulle banche. 

Stay tuned... Uniti e avanti sempre!

SAVE THE DATE: Mercoledì 25 Agosto 2021, Tuconfin a NOTIZIE OGGI

Save the date

Mercoledì 25 Agosto 2021 saremo in onda diretta - in collegamento telefonico - su Canale Italia alle 6.40.

Programma: NOTIZIE OGGI - dalle ore 6 alle ore 9

Conduce: Vito Monaco

Canale 83 del digitale terrestre e 913 su Sky.

https://www.facebook.com/CanaleItaliaUfficiale/

http://www.canaleitalia.it/

Potete intervenire con le vostre telefonate al 049/631111 .. Vi aspettiamo!

TuConFin c'è!

In collegamento telefonico alle 6.40:

Franca Berno, Presidente Tuconfin